Dopo il progetto di Torino, è in arrivo anche in Irpinia un “borgo 4.0” dedicato alla sperimentazione delle auto a guida autonoma. Grazie al decreto Smart Road, la via è aperta ai test, che avranno, si spera, un buon impatto sulle infrastrutture e sull’economia dei territori. Varie sono le città che si sono proposte per ottenere dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’autorizzazione a sperimentare: da Modena a Trieste alla stessa Torino.
Il Borgo 4.0 in Irpinia.
L’idea nasce da una iniziativa di Paolo Scudieri, presidente del gruppo Adler, un’azienda dal fatturato importante ben presente sul territorio. Di conseguenza è stato redatto un Memorandum of Understanding che ha coinvolto lo stesso gruppo Adler, Anfia (Associazione Nazionale Filiera Automobilistica), l’Università Federico II di Napoli e StMicreoelctronics, una realtà tecnologica aziendale che è già presente in modo significativo sul territorio campano. L’idea è quella di sperimentare le auto a guida autonoma sia dal lato costruttori che dal lato componenti, per poter sfruttare al meglio il decreto Smart Road che apre la possibilità di effettuare prove di questo genere anche su strade destinate al traffico ordinario. Ottenuta l’apertura dal punto di vista legislativo, partire con questi test è una cosa auspicabile: Torino si è già mossa in questa direzione, e Anfia segue con interesse anche questa realtà.
In particolare i progetti di sperimentazione dovranno trattare cittadine non troppo grandi, di circa 5 mila abitanti, situate a circa 6/700 metri dal livello del mare e che possiedano un centro cittadino con strade di varie dimensioni, per consentire prove e sperimentazioni in varie situazioni e condizioni climatiche. Il borgo non dovrà poi essere distante da strade o infrastrutture, per essere comodo da raggiungere ai soggetti che costituiranno lo staff di queste sperimentazioni.
C’è interesse per investire nella tecnologia a guida autonoma?
Stando alle reazioni raccolte durante le varie presentazioni del progetto, sembrerebbe di sì. Tuttavia, un vero interesse potrà concretizzarsi solo nel momento in cui si conoscerà quale città sarà votata a questo progetto, quali incentivi saranno messi in campo per le aziende partecipanti, quale sarà la dotazione finanziaria, quali infrastrutture dovranno essere costruite per permettere di fare questa sperimentazione. In definitiva occorreranno varie facilities, dalle strade alle reti 5g ai sistemi di monitoraggio e di connessione tra veicoli.
Quale l’impatto della sperimentazione della guida autonoma sul territorio campano e nazionale.
Difficile quantificarlo al momento, ma la speranza è che questo progetto possa attirare altre realtà aziendali oggi assenti dal territorio, portando le proprie esperienze e competenze facendo rete sul territorio. Quando poi il progetto sarà approvato in via definitiva e gli investimenti saranno stanziati, il tutto potrà essere un motore di sviluppo su un territorio come la Campania in cui la presenza di automotive è già diffusa in modo che la somma di tutti i progetti dia vita ad una nuova eccellenza.