ACCERTAMENTO VALORE IMMOBILE. CASSAZIONE: NON BASTA LO SCOSTAMENTO DA VALORI OMI.

La Corte di Cassazione ha messo uno stop agli accertamenti in materia di imposta di registro da parte dell’Agenzia delle Entrate basati sullo scostamento rispetto ai valori Omi. Un criterio che, secondo la Suprema Corte, non è sufficiente e rientra nel campo delle “presunzioni semplici”.

Affinché l’Agenzia delle Entrate possa procedere a un accertamento del valore dell’immobile dichiarato nel rogito non è sufficiente lo scostamento rispetto ai valori Omi. E’ infatti fondamentale che le presunzioni che portano il Fisco a fare gli accertamenti siano gravi, precise, concordanti.

Con l’Ordinanza 14117/ 2018 la Corte di Cassazione ha affermato che “non costituiscono fonte tipica di prova ma strumento di ausilio ed indirizzo per l’esercizio della potestà di valutazione estimativa, sicché…sono idonee solamente a condurre ad indicazioni di valori di massima”.

Un principio che in passato era stato affermato nuovamente dalla Suprema Corte con la sentenza n. 21569, depositata il 26 ottobre 2016. Il Tribunale aveva infatti fatto sapere che le quotazioni Omi, risultanti dal sito web dell’Agenzia delle Entrate, non costituiscono fonte tipica di prova, ma mero strumento di ausilio e indirizzo per l’esercizio della potestà di valutazione estimativa.

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